Pratiche per la salute

Pratiche per la salute

Immagine di una donna che pratica yoga

Può accadere, durante il corso della nostra vita, un evento spiacevole, magari un problema di salute, che ci scuote dalla noiosa routine di tutti i giorni che ci tiene incatenati all’interno di uno schema di abitudini ripetitive ed alienanti.
Accade quindi che all’improvviso saltano tutti i nostri piani, salta lo schema ben organizzato della nostra vita che avevamo preventivato, e così gli obiettivi che speravamo di raggiungere.
A causa di questo imprevisto, o grazie ad esso, siamo costretti a rimettere tutto in discussione.
Malgrado abbiamo la tendenza a vedere ciò come una disgrazia, proprio questo evento ci dà l’opportunità di intraprendere un percorso di miglioramento della qualità della nostra vita.
Può accadere perciò che effettuiamo un drastico cambio di rotta, magari iniziando dall’alimentazione, per poi proseguire con un processo di pulizia del corpo, fino a intraprendere un percorso di crescita spirituale e di consapevolezza.
Questi percorsi sono generalmente collegati, e accade spesso che si passi da uno all’altro in modo quasi del tutto naturale.

DISCLAIMER
Prima di intraprendere qualsiasi pratica relativa alla salute dobbiamo essere sicuri di poterla svolgere senza incorrere in nessun rischio o peggioramento della stessa, quindi sarebbe oppurtuno confrontarsi con un medico, un nutrizionista o un esperto che se ne occupi.
Devo comunque precisare che, per quanto mi riguarda, non ho mai trovato un supporto psicologico su queste pratiche nella medicina ufficiale. Infatti, anche se antichissime, questa tende a bollarle come false, superstiziose o addirittura truffaldine.
Se quindi siete davvero interessati ad un percorso di autoguarigione fate le opportune considerazioni, fate molte ricerche, studiate il tanto materiale che è possibile reperire in rete, oppure anche i testi che si occupano di queste (sono tanti gli autori che trattano questi argomenti con uno sguardo olistico, ad esempio, Herbet Shelton, Edgar Cayce, Andreas Moritz, Rudolf Steiner, Arnold Ehret), e decidete con la vostra testa come agire, usando comunque sempre il buon senso.
Occuparsi della propria salute è infatti una grossa responsabilità e può essere un privilegio se lo si fa con cognizione di causa. Se deleghiamo questa sempre ad altri non è scontato che vada tutto sempre per il meglio.
Se non ci sentiamo all’altezza, siamo insicuri, o abbiamo paura, è inutile intraprendere qualsiasi percorso di autoguarigione, che dev’essere comunque sempre accompagnato da un percorso di consapevolezza.
Ricordiamoci che siamo i primi responsabili della nostra salute, il corpo è stato affidato a noi, ed è nostra responsabilità prendercene cura, facendo la giusta prevenzione.
Le informazioni qui esposte comunque hanno il solo scopo di descrivere le mie esperienze per cui non mi riterrò responsabile per l’uso che ne farete.

IMPROVVISO DECADIMENTO FISICO
A 28 anni sono finito per la prima volta in ospedale per dolori lancinanti all’addome. Un’ambulanza mi trasportò al pronto soccorso dove mi fu riscontrata la presenza di renella visto che non avevo calcoli visibili dall’ecografia ai reni.
Alcuni mesi dopo ebbi un episodio simile, nonostante bevessi due litri di acqua al giorno come mi era stato prescritto.
A 30 anni ebbi delle perdite di sangue dal retto. Dopo un esame da un proctologo non emerse nulla di rilevante ma solo che potesse trattarsi della rottura di qualche emorroide.
Alcuni mesi dopo cominciai a soffrire di dolori al fianco destro che non mi lasciavano dormire di notte.
Dall’ecografia di un gastroenterologo non emerse granchè anche se si sospettava la presenza di un polipo nella colecisti e quindi sarebbe stata opportuna una rx con contrasto per accertamenti.
Dall’esame non emerse nulla e quindi non sarebbe stato necessario asportare la colecisti come si pensava.
Questo solo per descrivere brevemente lo stato di salute precario in cui improvvisamente ero precipito alla soglia dei 30 anni.
Altri piccoli acciacchi derivanti da abitudini sbagliate ne ho avuti ma non particolarmente rilevanti.
Superati i problemi di accumulo di calcio nei reni mi ero deciso finalmente a rivedere la mia dieta alimentare e il mio stile di vita.
In realtà non ero mai stato pigro, avevo frequentato la palestra, fatto bodybuilding fino a 20 anni, poi mi sono appassionato alla corsa. Da piccolo inoltre facevo chilometri su una vecchia bici da corsa.
Tutto ciò mi lasciava credere che la prima cosa da rivedere fosse l’alimentazione e i suoi eccessi, oltre il correggere uno stile di vita spesso sregolato.
L’infiammazione alla colicisti sembrava fosse sopraggiunta proprio per stimolarmi ad un cambiamento.
Negli anni precedenti, finita l’università, ero stato impegnato in studi, corsi, diversi tirocini, che mi avevano procurato un certo stress.
Mi ero spostato in diverse aziende e non avevo mai trovato una stabilità lavorativa.
Inoltre nel 2007 mi ero stabilito in una grossa città e, anche se coabitavo con altri inquilini, vivevo praticamente da solo.
Tutto questo mi aveva fatto abbandonare l’attività fisica e mi aveva condotto al consumo di pasti veloci e poco nutrienti.
Quando in seguito ho raggiunto una certa stabilità lavorativa ho ripreso a studiare all’università, ma allo stesso tempo incominciavo ad interessarmi di salute.

UN EQUILIBRIO DELICATO
Fra le molte ricerche e gli articoli che leggevo, nel 2012 guardai un documentario, “Un equilibrio delicato”, attraverso il quale cambiai improvvisamente il mio regime alimentare. Lessi anche “The China Study”, del dott. Colin Campbell, il libro a cui il film si era ispirato.
In realtà avevo smesso di mangiare carne già da un’anno, dopo aver letto vari articoli sulla sua cancerogenicità, ma la visione di questo documentario mi consentiva di vedere l’alimentazione da una nuova prospettiva, rendendomi conto degli effetti che essa produceva sull’ambiente, e concentrandomi di più sui suoi risvolti etici.
Diventai vegano e lo sono stato per qualche anno, con poche eccezioni da vegetariano.
Per alcuni mesi ripresi a mangiare pesce, ma poi nel 2015 ho abbandonai definitivamente di cibarmi di animali.

LAVAGGIO EPATICO
Tornando ai miei problemi con la colecisti, ricordo che nello stesso anno un collega mi inviò dei link a siti che consigliavano dei rimedi naturali per alleviare i dolori dovuti alla sua infiammazione.
Dopo forse un mese di ricerche e approfondimenti scoprii che questa fosse dovuta ad un accumulo di calcoli di colesterolo che andavano ad ostruire i dotti biliari, fino a provocare un’infiammazione.
Questi calcoli erano dovuti in particolare ad un fegato grasso, ossia un fegato che ne aveva accumulati tanti nel tempo.
Esiste comunque un metodo naturale per espellerli e per curare l’organo.
Questo metodo è descritto nel libro “Guarire il fegato con il lavaggio epatico” di Andreas Moritz che acquistai poco dopo.
Lo lessi nell’arco di un mese e nel frattempo iniziai anche la terapia proposta dal libro.
L’autore era un iridologo che nell’arco della sua vita aveva studiato approfonditamente il corpo umano per via di alcuni problemi fisici avuti in giovane età.
La procedura per espellere i calcoli non è di sua invenzione ma, se non ricordo male, dovrebbe risalire ad un antico rimedio indiano o forse del sudamerica.
Lui l’ha riadattata e adeguata alla vita di oggi.
Molto brevemente la procedura consiste nel bere per circa una settimana del succo di mela che grazie all’acido malico ammorbidisce i calcoli di colesterolo depositati nel fegato e nella colicisti e, alla fine del sesto giorno, bere una miscela di succo di pompelmo e olio d’oliva per espellerli.
Nel sesto e settimo giorno, a cavallo dell’assunzione della miscela, si beve suddiviso in 4 dosi, un litro d’acqua al cui interno sono disciolti dei sali di epsom. Questo permette un rilassamento dei dotti biliari, dai quali poi scivolano via agevolmente i calcoli che finiranno nell’intestino.
Per espellerli definitivamente si fanno degli enteroclismi con acqua tiepida.
Qui in basso una foto di calcoli di colesterolo.

Immagine di calcoli di colesterolo
Immagine di calcoli di colesterolo

La procedura andrebbe eseguita a cadenza mensile in modo tale che il fegato continui il processo di depurazione spostando in avanti, nello spazio che si è liberato, i calcoli più vecchi.
Inoltre, poichè una volta avviata la procedura c’è il rischio di ritornare alla situazione iniziale di intasamento e infiammazione della colecisti, è bene secondo l’autore continuare la stessa nei mesi successivi per almeno 7-8 cicli, fino a 10-12, nei casi più gravi.
Devo dire che io ne ho fatti molti di più, per ritrovare un certo benessere, anche se devo ammettere che già dopo i primi lavaggi ho avvertito dei grossi miglioramenti fisici ma anche maggiore chiarezza mentale.
Non so se sono un’eccezione alla regola ma tranne in qualche episodio non ho mai smesso di espellere calcoli, e tutt’ora saltuariamente faccio dei lavaggi.
Credo infatti di aver alleggerito il fegato ma ho la sensazione che continuo a produrne.
Secondo l’autore del libro, infatti, oltre ai cibi sbagliati, sono le emozioni negative a contribuire alla loro produzione.
Troppa rabbia, stess o emotività, possono contribuire alla loro formazione, ma anche vita sedentaria e troppa televisione.
Inoltre, a mio avviso, di questo però non parla il libro, andrebbe indagato anche l’ambito esoterico che non è di meno importanza.
Nel mio caso ho riscontrato un impianto eterico che contribuiva alla loro formazione.
Per questo tipo di pulizia bisognarà rivolgersi a un esperto di ipnosi esoterica.

PULIZIA DAI PARASSITI INTESTINALI
Secondo una statistica almeno 1 persona su 4 ha parassiti intestinali(1) e secondo questo articolo anche di più(2).
Avevo già affrontato l’argomento con un collega perchè lui era dell’idea che poteva avere dei parassiti per via di certi suoi disturbi. Avevo trovato allora una guida su una procedura naturale e gliela avevo tradotta dall’inglese. La stessa guida la pubblicai in seguito su un gruppo facebook che si occupa della problematica.
Casualmente in quel periodo facevo un lavaggio epatico e dopo un enteroclisma notai un filamento che ricordava la forma di uno spaghetto.
La sera precedente avevo mangiato piatti di cucina cinese, tra cui spaghetti di riso.
Non avendo la certezza che si trattasse comunque di uno spaghetto decisi, in via precauzionale, di indagare più a fondo e fare una pulizia dai parassiti.
Il protocollo che avevo trovato si chiamava “Liv & Lily’s Parasite Cleanse”, ed è stato ideato da una ragazza americana, una certa Olivia, insieme alla sua erborista di fiducia, e si basa sul protocollo a base di erbe per la pulizia dai parassiti della biologa Hulda Clarck, integrato poi con l’assunzione di altri integratori ed erbe.
Le erbe principali, proposte nel protoccollo della Clarck, sono il mallo di noce nera, l’assenzio, i chiodi di garofano, l’arginina e l’ornitina.
Il protocollo “Liv & Lily’s Parasite Cleanse” non utilizza le ultime due ma aggiunge alle precedenti il nim, il timo, la radice di bardana, il peperoncino di cayenna e l’alga arame. Inoltre consiglia l’utilizzo anche dell’olio di ricino e della farina fossile.
Nel gruppo facebook che si occupa di parassiti alcuni hanno trovato beneficio utilizzando lo psillio e l’integratore Vermint GSE, che include la corteccia di quassia, il tanaceto, la cascara, i semi di zucca e la cannella.
Sempre nello stesso gruppo è presente un protocollo russo che prevede l’utilizzo di un infuso di foglie di eucalipto da utilizzare attraverso dei clisteri.
In quel periodo avevo studiato anche l’importanza della pratica del digiuno, e come questo fosse efficace per l’eliminazione dei parassiti.
Decisi di mettere insieme un po’ tutte queste pratiche per avere maggiori risultati in minor tempo.
Dopo solo 6 giorni di digiuno, e una combinazione di erbe, fitoterapici, olii essenziali e spezie, avevo espulso una quantità impressionante di parassiti.
Oltre ad essere tanti erano anche di specie diverse. C’erano ad esempio ossiuri, ascaridi e parassiti a corda.
Gli ultimi non sono classificati nella letteratura medica ufficiale, ma vengono spesso identificati banalmente come materiale fecale.
Il fatto che non siano riconosciuti dalla medicina ufficiale non significa che non esistano.
Nel gruppo Facebook che si occupa di questo parassita viene identificarlo fin dai primi stadi di sviluppo, quando sembra semplicemente della materia gelatinosa.
Durante tutte le mie pulizie, in totale 6 nell’arco di un paio d’anni, ne ho espulsi diversi, e a giudicare dalla foto di quello più grande, che potete vedere qui sotto, è piuttosto evidente che si tratti di un parassita.

Immagine di un parassita a corda
Immagine di un parassita a corda

DIGIUNOTERAPIA
Negli ultimi anni si è parlato tanto di quanto questa pratica possa migliorare il proprio stato di salute, ma anche aiutare a superare tanti tipi di patologie.
Si sono diffuse anche terapie che si rifanno al digiuno, come il digiuno intermittente o mima digiuno. Quest’ultima in particolare può essere utile per perdere peso e per ristabilire alcuni equilibri ormonali come la secrezione dell’insulina.
Un digiuno prolungato invece, a partire almeno da 16 ore, può attivare l’autofagia che è il proceso attraverso il quale le cellule per sopravvivere si alimentano di alcuni loro costituenti per poi generare cellule più funzionali(3).
Il digiuno può essere totale, quindi a secco, oppure solo dei solidi.
Il digiuno a secco è quello più drastico in quanto non si assumerà nulla. È utile per eliminare le tossine dalla circolazione linfatica ma non dovrebbe potrarsi per più di 48 ore(4).
Il digiuno umido, che prevede solo l’assunzione di liquidi, può invece protrarsi per lungo tempo, dai 4, ai 20, fino ai 40 giorni. Durante il digiuno si potranno integrare tisane o erbe che aiutano la purificazione.
Salvatore Paladino, un guaritore siciliano mancato pochi anni fa, ad esempio, faceva assumere tisane come equiseto e fieno greco per coadiuvare il corpo nell’eliminazione delle tossine. Nei digiuni più lunghi anche succo di limone, per ripulire le arterie dai depositi di calcio.
Se ci facciamo caso, quando stiamo male o siamo malati, è il corpo stesso che ci induce a digiunare. Questo perchè il corpo ha bisogno di concentrare tutte le sue energie sul processo di guarigione in atto, e la digestione richiede un notevole dispendio di energie. Questa, inoltre, produce molti elementi di scarto e non consente al corpo di dedicarsi totalmente ai processsi di pulizia e guarigione, dovendosi occupare del loro smaltimento.
Personalmente non ho fatto digiuni più lunghi dei 6 giorni, ma credo di aver ottenuto da essi dei grossi benefici.
Purtroppo nella vita di tutti i giorni non è semplice svolgere questa pratica, per via delle innumerevoli incombenze quotidiane. Il modo migliore per svolgerla è isolandosi dalla famiglia e dalla società, eliminando tutti gli strumenti di distrazione sociale, e concentrandosi solo sul processo di pulizia in atto. Magari effetuando letture gradevoli o ascoltando della musica per il rilassamento, ed eventualmente facendo anche meditazione.
Esistono comunque diversi centri olistici che accompagnano nello svolgimento in sicurezza di questa pratica, magari gestendo diversi gruppi di persone.

DISINTOSSICAZIONE
A mio avviso queste pratiche possono considerarsi come un rito di passaggio, parte di un percorso di consapevolezza.
È un po’ come abbandonare il vecchio mondo, nel quale viene presa sempre per buona la realtà che ci viene raccontata, e ci si affida sempre ad altri per risolvere qualunque tipo di problema, per varcare la soglia di un nuovo mondo, dove ci prendiamo le nostre responsabilità e diventiamo protagonisti delle nostre scelte, agendo in prima persona, indipendentemente da ciò che ci viene raccontato.

Per chi passa da una dieta onnivora ad una vegetale è doverosa una disintossicazione.
Questo non solo in ambito fisico ma anche energetico, perché come affermava Salvatore Paladino, nutrendoci di un pezzo di carne ci nutriamo anche del dolore che l’animale ha registrato nelle sue cellule durante la sua uccisione.
Infatti la morte violenta scatena una forte scarica di ormoni che finiscono nel sangue e nelle carni dell’animale martoriato.
Nutrendoci di quelle carni ci nutriremo inevitabilmente di quel dolore.
Probabilmente è anche per questo motivo che quando un bambino è troppo aggressivo viene consigliato ai suoi genitori di ridurre il suo consumo di carne.
Una cosa che ho notato è che da quando ho smesso di mangiare carne ho sviluppato una maggior empatia, non solo verso gli animali, ma anche verso gli altri.
Non so se sia vero ma da qualche parte lessi che raramente persone vegetariane finiscono dietro le sbarre, questo perché hanno una bassa propensione alla violenza.
Ma l’alimentazione è solo un primo passo.
Se ci nutriamo di emozioni negative ogni giorno queste vanno ad intaccare il nostro stato energetico che andrà poi a ripercuotersi sul corpo fisico.
Un esempio su tutti è il telegiornale che è intriso di notizie tragiche, come omicidi, stupri, rapine, guerre, profughi che annegano nel mare, e puntualmente ce lo ritroviamo ad ora di pranzo, tanto da avvelenare non solo la nostra psiche ma anche il cibo che mangiamo.
Come anche frequentare persone negative che fungono da vampiri energetici oltre ad incidere negativamente sul nostro umore.
Ma anche ascoltare continuamente musica a 440Hz, ossia tutta la musica moderna, frequenza introdotta nel 1939 per legge dal regime nazista per manipolare la mente dei soldati, rendendoli più cinici e aggressivi(5).
Infine anche un atteggiamento perennemente arrabbiato, o essere negativi verso tutto ciò che accade.
Una disintossicazione è quindi necessaria anche nei pensieri e abbandonare tutte quelle vecchie abitudini deleterie che ci intossicano la psiche.
Per ritrovare un equilibrio energetico aiutano sicuramente delle passeggiate nella natura, pratiche di autodisciplina per svuotare la mente dai pensieri, tecniche di respirazione, stare da soli contemplando quello che ci circonda, ascoltare i rumori della natura come il cinguettio degli uccelli, il soffiare del vento, lo scorrere di un ruscello o le onde del mare.
Ma anche immergersi negli odori della natura o eventualmente utilizzare delle fragranze come olii essenziali di essenze floreali.

(1)Watkins and Pollitt, 1997, World Development Report, 1993
(2)https://www.afarma.it/xipblog/post/65_vermi-intestinali-trasmissione-e-sintomi.html?page_type=post
(3)https://yuka.io/it/digiuno/
(4)https://www.naturopatiaeuropea.it/index.php/indice-lettera-d/194-digiunoterapia
(5)https://www.ultimavoce.it/musica-a-440-hz-un-complotto-mondiale-per-il-controllo-delle-masse/

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