Il veganesimo non è una religione
Alcuni giorni fa ho letto un articolo che mi ha lasciato perplesso chiedendomi come possa una persona, pur di rimanere fedele ai propri ideali, sacrificare la salure dei figli.
L’articolo è il seguente(1):
Si tratta di una donna australiana che pur di non dover uccidere degli animaletti come i pidocchi preferisce lasciare che sua figlia ne sia infestata, con il rischio di contagiare anche i suoi amichetti.
Questa donna probabilmente non si rende conto di essere finita in un’eggregora che nulla ha a che fare con l’etica, e che la fa agire contro i propri interessi, facendola comportare come un fanatico religioso.
MICRORGANISMI, BATTERI, FUNGHI, PARASSITI
Sappiamo che ci sono un’infinità di microrganismi, funghi, batteri e parassiti che possono causare disturbi e malattie.
In realtà la maggior parte di questi sono già presenti nel nostro corpo vivendo in uno stato simbiotico(2), ma la perdita di un naturale equilibrio, dovuto ad una dieta sbagliata, ad una vita sregolata, all’accumulo di stress, all’utilizzo sconsiderato di antibiotici o altri farmaci, può farne proliferare un ceppo, portando un disequilibrio che potrebbe in seguito evolvere in una malattia.
Lo stesso vale per i batteri che vivono sulla nostra pelle, nel cavo orale, sul cuoio capelluto, in prossimità delle ghiandole e in tutte le altre parti del corpo. Finchè c’è un equilibrio questi non ci danneggeranno ma vivranno in simbiosi con noi.
Quando per un motivo o per un altro, uno di questi ceppi batterici prevale sugli altri diventando aggressivo, può portarci a infiammazioni e di conseguenza a disturbi più gravi, così dobbiamo intervenire per ristabilire un equilibrio e per ritornare in salute. Questo lo si può fare cambiando stile di vita, ad esempio cambiando alimentazione, iniziando a fare sport, eliminando vari fattori di stress, ma anche prendendo farmaci specifici nei casi più gravi.
Controllare questa comunità batterica eliminandone una parte, in questo caso nociva, non ha nulla a che vedere con l’etica, nè tanto meno con una presunta mancanza di coerenza verso i nostri ideali se vegetariani o vegani.
Salvaguardare un organismo più grande, in questo caso il nostro corpo che per loro potrebbe equivalere al loro mondo, è la cosa migliore che possiamo fare ed anche la più scontata.
Inoltre, salveremo anche una comunità molto più vasta di microrganismi, tutti quelli che popolano il nostro corpo, a discapito di una piccola minoranza.
Ma questa cosa vale anche in altri ambiti. Se per esempio abbiamo un orto con degli ortaggi rigogliosi e improvvisamente questi iniziano a deperire perchè si è insinuato al loro interno un parassita, interveniamo per eliminare il problema.
Così se abbiamo un animale domestico, ad esempio un cane, e questo viene infestato dalle zecche, utilizziamo un antiparassitario per liberarlo e rimetterlo in salute.
Se non eliminiamo i parassiti dal nostro orto le piante probabilmente non produrranno frutti e magari appassiranno. Lo stesso vale per il nostro cane. Se non lo liberiamo dalle zecche è probabile che si ammali e rischi di morire.
Più in generale potremmo dire che quando un equilibrio a causa di un’intromissione esterna cessa di esistere potrebbe essere necessaria un’azione forte per ristabilirlo.
CATTIVA PUBBLICITA’
Per questi motivi, il fatto di non voler debellare un parassita, come nel caso dei pidocchi dell’articolo citato, dimostra ignoranza da parte del soggetto e sicuramente poca lungimiranza, oltre al fatto di non essere di sostegno alla causa per cui si batte. Rischia invece di fare una cattiva pubblicità alle proprie idee e farsi guardare con sospetto da chi non le condivide.
Inoltre si scateneranno di conseguenza gli haters e i sostenitori della causa opposta, i carnivori convinti, che sono ben lieti di indicare chi fa queste scelte come degli squilibrati, e potranno così perorare la loro causa, sostenendo che i vegani sono persone ignoranti e pericolose, e che le loro scelte sono da biasimare perchè arrecano solo danno a se stessi e agli altri.
ANEDDOTO
Mi ricordo ancora di quando mio padre mi raccontò di una cena in una trattoria dove erano stati invitati diversi poeti che avevano partecipato ad una manifestazione, compreso lui ed un amico.
Quando vide il suo amico che mangiava tranquillamente degli affettati dall’antipasto gli chiese con una certa sorpresa se fosse ancora vegetariano.
Lui rispose che lo era, però, per non mancare di rispetto a chi aveva preparato quel piatto avrebbe fatto un’eccezione.
Probabilmente la maggior parte delle persone vegetariane o vegane sarebbero rimaste inoriddite da quel gesto classificando quella persona come eretica e scaraventandola fuori dalla loro categoria.
Ma ques’episodio ci dimostra che non tutti siamo uguali e la pensiamo allo stesso modo. E non esistono dei confini ben delineati a seconda dei quali se siamo dentro allora apparteniamo alla categoria X mentre se siamo fuori allora apparteniamo alla categoria Y. Semplicemente, siamo tutti diversi, abbiamo sensibilità diverse, e di volta in volta ci regoliamo su cosa è più giusto fare in base alle circostanze, alle nostre credenze, e anche in base a cosa in quel momento ci suggerisce il buon senso.
Non esiste un prontuario per vegetariani e vegani con delle regole scritte che bisogna seguire alla lettera per far parte di queste categorie.
Quella di non mangiare carne è una scelta etica ma soprattutto personale, e non è come arruolarsi nei marines e seguire delle regole di comportamento militari.
Spesso, infatti, ci si sente accusare di mancanza di coerenza proprio da chi magari non solo non sarebbe in grado di sostenere una scelta così importante ma non sarebbe neanche in grado di fare dei piccoli cambiamenti nella sua vita e tenere fede ad essi.
Un ex collega per esempio accusava i vegani e anche me di non essere coerenti perchè avendo rimosso alcuni cibi dalla dieta, ed avendone inseriti alcuni particolari come la quinoa, non tenevamo fede all’ideologia etica che è alla base del movimento. In particolare ci accusava, a causa delle nostre nuove abitudini alimentari, di sottrarre un cibo di primaria importanza come la quinoa ad alcune popolazioni delle Ande che lo producono perchè queste, vivendo in una condizione di povertà, a causa dell’aumentata richiesta del mercato degli ultimi 10 anni di questo legume, si vedrebbero costretti a vendere tutto il loro raccolto per cibarsi di altro.
In verità, il fatto che la quinoa sia diventata molto popolare in occidente non è dovuta solo al cambio di alimentazione di alcuni individui. Ma anche al fatto che è stata molto pubblicizzata ed è così diventata popolare ed utilizzata da tutti, non solo dai vegani. Inoltre anche se ci sono dei vegani che ne fanno un largo uso, probabilmente ce ne sono altri che non la conoscono affatto.
È vero inoltre che sono nate delle realtà che iniziano a coltivarla anche nel nostro Paese(3) e che ci consentono dunque di avere un prodotto biologico, a kilometri 0 e che potenzialmente è anche più economico.
UNA SCELTA DIFFICILE
Purtroppo è molto facile accusare delle persone quando accadono episodi simili a quello nell’articolo.
Però dobbiamo ricordarci che diventare vegetariani, ma soprattutto vegani, non è una cosa semplice ma è una scelta che implica molte privazioni, ed anche una ricerca accurata di ciò che si mangia, si indossa e si utilizza.
E non possiamo pretendere che chi si professa vegano o vegetariano si rifaccia ad una coerenza dettata più da un’etichetta che da un’esigenza, un’etichetta che probabilmente il sistema gli ha affibbiato.
Chi sceglie di essere vegano, infatti, lo fa essenzialmente per due motivi. Rimanere in salute e rispettare l’ambiente e tutti gli esseri che vivono al suo interno, e poco gli importa se stia rispettando una certa coerenza voluta dal sistema.
Etica e coerenza, infatti, non sono necessariamente due facce di una stessa medaglia.
La scelta è dettata dall’amore per il pianeta che ci ospita, degli altri esseri che ci vivono e per la vita in generale.
Per questo motivo chi non è in grado di fare certi sacrifici non dovrebbe criticare chi li fa al suo posto.
Se qualcuno fa di tutto per tenere pulito, sano e vitale l’ambiente in cui viviamo, mentre noi non siamo in grado di farlo, merita solo la nostra approvazione.
Per quanto alcuni vegani possano sembrare troppo fanatici, e sicuramente qualcuno lo è, la maggioranza ha fatto una scelta che va ben oltre il proprio benessere egoistico.
Molti di loro probabilmente aspirano semplicemente a vivere in un mondo che amavano sognare da bambini e che da adulti la cruda realtà, fatta di una società capitalistica e spesso crudele, ha strappato loro via con violenza.
PROPAGANDA
Anche se molti storceranno il naso credo che la necessità di eliminare la carne, così come il tema della scarsità di cibo e di risorse, sia stato ultimamente spinto e cavalcato dal sistema per pubblicizzare i suoi prodotti e alimentare nuovi business.
Come ad esempio la carne sintetica, che probabilmente presto troveremo nei supermercati(4).
Ma anche prodotti alternativi, ad esempio la farina di grillo, che è stata pubblicizzata molto nei social.
Alcuni esperti prevedono infatti una scarsità di cibo a causa di un sempre maggior consumo di carne da parte dei Paesi inustrializzati e dai Paesi emergenti, e di cambiamenti climatici che penalizzano la produzione.
Sì è pensato allora di sostituire alcuni cibi che non sono più sostenibili con altri che lo sono ed hanno lo stesso valore nutritivo, ad esempio la farina di grillo(Acheta domesticus).
Sui social si è testata l’opinione pubblica al riguardo e si sono utilizzate diverse campagne pubblicitarie per abituare il pubblico, come ad esempio il tizio che va in giro facendo assaggiare snack con farina di grillo, mostrando spesso una reazione di sorpresa e di approvazione nei partecipanti.
All’inizio dell’anno l’Unione Europea ha introdotto un regolamento che autorizza l’immissione in commercio della polvere di grilli da utilizzare nei cibi in tutti i Paesi europei(5), quindi già oggi potremmo acquistare prodotti che ne contengono.
MODE ALIMENTARI
Negli ultimi anni, grazie anche all’uscita di alcuni libri e documentari, molte persone hanno acquisito più consapevolezza sull’alimentazione. In particolare molti studi hanno dato enfasi al fatto che alcuni alimenti derivati dalla carne, come insaccati e carni elaborate, possano essere la causa di tumori e altre malattie.
Ma anche alimenti come il latte e i suoi derivati come ci fa notare il libro The China Study.
Comunque da quando i social sono esplosi c’è una maggiore disponibilità di informazioni sull’argomento. Gran parte delle persone, prima totalmente all’oscuro di cosa si cela dietro l’industria della carne, ha avuto la possibilità di vedere quali maltrattamenti vengono riservati agli animali d’allevamento e quali atrocità vengono commesse.
Le persone più attente e sensibili hanno quindi cominciato a rivedere la propria alimentazione pur di non alimentare più un sistema così cruento e insensibile nei confronti degli animali, passando ad una dieta a base vegetale.
Ma allo stesso tempo, tante persone, anche se non mosse da una questione etica, ambientale o salutista, ma piuttosto semplicemente curiose di provare qualcosa di nuovo che è diventato molto popolare, hanno cominciato a seguire questa dieta, magari costruendo su di sè una nuova identità per sembrare più cool e più informati, e poterne parlare sui social o sul proprio blog personale.
Molti di loro non abbracciando completamente l’idea di stravolgere la loro alimentazione per sostituirla con una alquanto diversa, andando ad esplorare alimenti fino ad allora sconosciuti o poco utilizzati, non sono riusciti a trovare un equilibrio altrettanto salutare e sono finiti con avere qualche problematica di salute o magari semplicemente perdendo troppo peso, forse perchè carenti di qualche nutriente, hanno abbandonato poco dopo questa dieta, criticandola perchè su di loro non ha funzionato.
Purtroppo costoro non hanno capito che non si tratta solo di una moda passeggera ma di approcciarsi ad un nuovo stile di vita e che, una volta colmate quelle carenze dovute ad un cambio di alimentazione radicale e repentina, si finisce per riassestarsi su un nuovo equilibrio a vantaggio della propria salute. Magari inizialmente anche integrando vitamine specifiche.
COME IN ALTO COSI’ IN BASSO
C’è un detto che dice che ciò che si fa agli altri lo si riceve indietro che equivale un po’ alla legge del karma.
Nella bibbia è scritto che ciò che accade nei piani più alti accade anche in quelli più bassi e viceversa. Questo potrebbe anche significare che se ci nutriamo e maltrattiamo gli animali perchè li consideriamo inferiori, qualcosa di simile potrebbe accadere a noi su un altro piano, dove altri esseri considerandoci inferiori ci usano come un allevamento.
COERENZA
Ha senso allora parlare di coerenza quando si fa una scelta alimentare molto precisa? Dipende.
Ci sono ad esempio persone che si professano vegetariane però mangiano pesce. In questo caso c’è una mancanza di coerenza.
In generale infatti chi ha scelto di non mangiare cibi che prevedono la morte e la sofferenza di altri esseri senzienti non mangia nessun tipo di animale che abbia anche solo le minime sembianze anatomiche riconducibili a noi, e che quindi molto probabilmente prova dolore così come lo proviamo noi.
Ma arrivare a decidere di tenersi i pidocchi pur di non voler uccidere nulla non credo abbia a che fare con un discorso etico.
Qui non si tratta di voler dimostrare coerenza. In questo caso infatti la coerenza sembra avere un’accezione illusoria che probabilmente non è raggiungibile nel mondo in cui viviamo.
Infatti quando semplicemente camminiamo in un parco uccidiamo tantissimi insetti microscopici.
Quando facciamo una doccia uccidiamo un’infinità di microorganismi.
Quando laviamo l’insalata anche.
Quindi secondo me non ha senso parlare di coerenza quando ci liberaiamo di un parassita.
Così come non avrebbe senso lasciarci morire a causa di un’infezione grave perchè per poter essere coerenti non vogliamo prendere un medicinale che ucciderebbe i patogeni.
L’unica cosa che ha senso è ristabilire il giusto equilibrio quando questo viene a mancare per cause esterne.
Ed anche utilizzare un pensiero critico soprattutto quando si parla di coerenza.
(1)https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/09/mamma-si-rifiuta-di-debellare-i-pidocchi-della-figlia-sono-vegana-non-voglio-uccidere-nessun-essere-vivente/7257164/
(2)https://www.santagostino.it/it/santagostinopedia/microbiota-intestinale
(3)https://www.millionaire.it/quinoa-dalle-ande-allitalia-coltivarla-si-puo/
(4)https://www.eufic.org/it/produzione-alimentare/articolo/carne-coltivata-in-laboratorio-come-viene-prodotta-e-quali-sono-i-pro-e-i-contro
(5)https://www.pieronuciari.it/wp/quello-che-ce-da-sapere-sulla-farina-di-grillo-che-tra-poco-invadera-il-mercato/
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