Perchè i social media ci impigriscono e ci condizionano?
Al giorno d’oggi è impensabile non far parte di qualche forma di aggregazione sociale virtuale come quella dei social media, considerando poi che la maggior parte dei dispositivi mobili ci permettono di utilizzarli.
Da social network come Facebook o Instagram, a strumenti per la fruizione di video come youtube o TikTok, spesso rischiamo di passare troppo tempo su queste piattaforme senza rendercene conto.
Anche solo aprendo la nostra pagina di Facebook, spinti dalla curiosità di vedere cosa c’è di nuovo, potremmo passare da una notizia all’altra e da un video all’altro, senza accorgerci di sacrificare tutto il nostro tempo libero.
Dall’iniziale idea di controllare solo 10 minuti la nostra pagina finiamo col passare un’ora o due a fruire di contenuti che nemmeno ci interessano.
Se siamo abituati a farlo tutti i giorni spendiamo buona parte del nostro tempo libero in un’attività che oltre ad essere inutile può influenzare negativamente il nostro umore.
Personalmente mi ero accorto che negli ultimi tempi, soprattutto la sera, passavo troppo tempo sui social, in paticolare su Facebook e sulla chat di Telegram, in cerca di novità e per discutere con amici le ultime malefatte del governo, sacrificando la lettura, nonostante avessi tanti libri interessanti da leggere e l’abbonamento a Kindle ulimited.
Al rinnovo dell’abbonamento, nonostante nei tre mesi precedenti non avessi letto neanche un libro, ho capito che dovevo dare una svolta alle mie cattive abitudini, riducendo il tempo che passavo sui social, e riprendendomi il mio tempo per fare le cose che mi ero prefissato.
Secondo questo rapporto del Global Web Index(1) di qualche anno fa in Italia passiamo sui social una media di 1 ora e 46 minuti, mentre a livello mondiale la media è di 2 ore 23 minuti. Negli Stati Uniti si spendono circa 2 ore. Se prendiamo come riferimento il tempo degli Usa, che sono una via di mezzo, possiamo fare due conti.
2 ore al giorno equivalgono a 14 ore la settimana, che in un mese sono circa 42 ore. In un anno invece fanno 504 ore.
Se facciamo una ricerca su Google ci rendiamo conto che con 500 ore avremmo potuto fare un corso professionale e imparare un nuovo mestiere e magari anche cambiare lavoro per dedicarci a qualcosa che ci piace fare.
Oppure avremmo potuto utilizzare tutto quel tempo per dedicarci allo studio di una nostra passione come suonare uno strumento, imparare bene una nuova lingua per poter viaggiare nel mondo, fare tutte quelle attività che rimandiamo sempre, come dipingere, fare meditazione, fare una corsa nel parco, andare in palestra o semplicemente coltivare amicizie facendo attività di gruppo.
Pensandoci bene qualunque attività che ci avrebbe portato un guadagno in conoscenza, in denaro o in affetti, sarebbe comunque stata meglio dell’aver speso tutto il nostro tempo sui social solo per avere uno svago temporaneo.
Possiamo quindi renderci conto di quanto quest’attività ci sottragga del tempo prezioso.
Inoltre la sera, prima di andare a letto, stare troppo tempo davanti ad uno schermo a led che emette luce blu può alterare il nostro ritmo cicardiano, farci dormire male, facendoci svegliare al mattino più stanchi(2), condizionando anche la nostra salute.
Strumenti di distrazione di massa
Qualche tempo fa erano così definiti ironicamente, rifacendosi all’espressione armi di distruzione di massa, tutti quegli strumenti mediatici, come la tv, i giornali, le radio, le varie forme pubblicitarie, che condizionano fortemente l’opinione pubblica.
Per avere un’idea di quanto questi strumenti condizionino l’opinione pubblica basta ad esempio notare come durante le elezioni è facile trovare in tv a qualunque ora del giorno, dibattiti, approfondimenti, interviste a personaggi politici che in tempi normali raramente appaiono in video.
Ma, al contrario, accade spesso anche che quando in Parlamento deve essere approvato un decreto maltollerato dalla maggioranza della popolazione, questo venga fatto passare in sordina, in periodi in cui c’è una scarsa attenzione da parte della gente, ad esempio durante le vacanze estive, oppure il giorno di Natale, o in altri giorni di festa, quando normalmente la popolazione è distratta da altre attività, come le ferie al mare, le compere, le cene in famiglia.
A tutto ciò viene spesso associato il clamore mediatico dato all’evento tragico del momento, ad esempio un omicidio particolarmente efferato, una catastrofe ambientale, una notizia di gossip su personaggi particolarmente seguiti dal grande pubblico, in modo da distrarre la popolazione che magari non è coinvolta in altre attività di distrazione.
Oggi fanno parte di questi strumenti di distrazione anche i social media, infatti questi condizionano molto le opinioni e i comportamenti delle persone, sia per quanto riguarda le scelte politiche, ma anche nelle scelte di tutti i giorni.
Evoluzione negata
Tutti questi strumenti compresi i social media sono quasi sempre finalizzati a distrarci e ad impedirci un lavoro di crescita personale, di consapevolezza, spirituale e persino economica.
Infatti credo che questi ambiti siano spesso legati fra loro e se uno di essi deficita molto probabilmente condiziona tutti gli altri. Banalmente, se non abbiamo abbastanza soldi siamo costretti ad utilizzare il nostro tempo per lavorare di più e per guadagnare di più, e non avremo più tempo da dedicare allo studio e alla conoscenza. Ma anche se siamo in una buona condizione economica probabilmente siamo influenzati da questi strumenti che ci hanno educato alla materialità e all’apparenza propinandoci tanti esempi negativi di celebrità e persone superficiali, e difficilmente intraprenderemo la strada della crescita personale. Ma allo stesso tempo se siamo ben istruiti e siamo anche benestanti, l’indottrinamento subito dal sistema e le continue distrazioni offerteci da questi strumenti, non ci consentiranno di sviluppare la giusta consapevolezza negandoci un percorso di conoscenza.
I social quindi vanno a sommarsi alla marea di distrazioni quotidiane che ci sotraggono il nostro tempo per pensare e per dedicarci alla nostra crescita personale. La nostra giornata infatti è costituita solo da 24 ore e una volta tolto il tempo del lavoro e delle innumerevoli scadenze quotidiane nè resta pochissimo da dedicare a noi stessi. Inoltre una volta a casa, stanchi e privi di energie, probabilmente cercheremo solo altre distrazioni per svagarci, stando sui social o guardando un film o una partita di calcio.
Dipendenza psicologica
È risaputo che questi strumenti provocano una dipendenza psicologica(3). I contenuti offerti da questi strumenti attivano i nostri centri del piacere che portano alla produzione continua di dopamina portandoci a sviluppare una dipendenza psicologica che ci porterà a trascorrere ancora più tempo su di essi privandoci del nostro tempo libero. Nel lungo andare questo ci porterà a trascurare noi stessi, il nostro corpo, non facendo più attività fisica, e la nostra salute, non curandoci più della nostra alimentazione, mangiando solo cibi veloci, come quelli industriali, precotti o ordinati dai ristoranti, pieni di grassi saturi, zuccheri e conservanti, e non ci cureremo più neanche del nostro benessere psicologico, trascurando tutte quelle attività che ci rigenerano mentalmente.
Reel brevi per raggiungere il grande pubblico
Già da un po’ di tempo ci si è accorti che molte persone non guardano video troppo lunghi, o per mancanza di tempo, o perchè si annoiano, o perchè hanno una soglia dell’attenzione troppo bassa.
Per catturare maggiormente la loro attenzione si sono introdotte nuove piattaforme che prediligono video più brevi. Oggi sono molto popolari piattaforme come TikTok, Snapchat e altre simili.
Ma guardare filmati brevi non è detto che ci faccia risparmiare tempo. Infatti la maggioranza dei fruitori passa da un contenuto all’altro scrollando sullo smartphone, finendo per spendere più tempo guardando questi piccoli video piuttosto che guardandone uno più lungo.
In Italia per esempio proliferano video demenziali e superficiali che catturano l’attenzione della maggioranza delle persone.
Fare la giusta prevenzione
Quasi tutti siamo iscritti a canali youtube, a gruppi su facebook e gruppi su whatsapp o altre applicazioni. Spesso seguiamo un determinato canale perchè siamo interessati agli argomenti che tratta o perchè ci aggiornano su determinate tematiche, e magari perchè impariamo qualcosa di nuovo attraverso quei contenuti. Possiamo guardare anche video che durano più di un’ora se quell’argomento è di nostro interesse e ci insegna qualcosa.
In questo caso potremmo avere l’impressione di aver speso bene il nostro tempo.
Ma se invece ci accorgiamo di aver utilizzato il nostro tempo su questi strumenti senza alla fine aver imparato nulla e senza aver dato un valore aggiunto alla nostra giornata, probabilmente stiamo solo sprecando quel tempo e sarebbe il caso di valutare di limitarne l’utilizzo per dedicarci ad attività più utili e benefiche.
Di sicuro ci farebbe stare molto meglio una bella passeggiata nel bosco, una corsa nel nostro quartiere o la lettura di un buon libro.
Potremmo anche pensare di dedicarci finalmente a quelle attività che rimandiamo da tempo come ad esempio lo studio di una nuova lingua, seguire un corso di fotografia, imparare a cucinare i nostri piatti preferiti, andare a teatro, imparare a suonare uno strumento, o anche semplicemente dedicarci ad attività che ci nutrono spiritualmente come ad esempio la pittura, la scultura, ascoltare della buona musica, passare delle ore in buona compagnia.
Pregi dei social media
Tutto sommato anche i social hanno un risvolto positivo.
Se siamo parte di un gruppo che approfondisce una tematica di nostro interesse può essere utile socializzare con le persone e scambiare la nostra opinione, ed imparare cose nuove. Inoltre potrebbe esserci offerta la possibilità di conoscere delle nuove realtà che ignoravamo, gruppi di persone che condividono le nostre idee, socializzare con persone ditanti migliaia di km ed eventualmente incontrarle in eventi, conferenze, o altre occasioni d’incontro.
Se poi facciamo parte di quella categoria che utilizza i social per promuovere la propria attività potremmo sfruttare le loro potenzialità.
Ci sono molte persone, infatti, che grazie ai social riescono ad incrementare il proprio business facendosi conoscere dal grande pubblico.
Se siamo degli artisti sconosciuti o alle prime armi per esempio potremmo grazie a questi strumenti mostrare le nostre creazioni ad una platea molto ampia, cosa molto difficile fino a qualche tempo fa.
Anche se siamo scrittori, content creator, musicisti, potremmo pubblicizzare il nostro libro, il video, o il pezzo da noi eseguito, ed ottenere un feedback da quante più persone possibili.
I personaggi famosi per esempio prima di lanciare un nuovo brand creano una loro community sui social, in modo che quando saranno lanciati dei nuovi prodotti tutti ne saranno al corrente e li compreranno.
Per concludere
Utilizzare i social con moderazione può avere i suoi vantaggi. Possiamo rimanere in contatto con persone lontane, condividere delle esperienze, imparare anche cose nuove o pubblicizzare i nostri prodotti e servizi.
Ma stare troppo tempo sui social al contrario penalizza le nostre relazioni sociali con le persone vicine, ci sottrae il nostro tempo libero e condiziona le nostre abitudini.
Sarebbe opportuno valutare quanto tempo possiamo permetterci di spendere su queste piattaforme per aggiornarci sulle novità e restare in contatto con amici lontani.
Se abbiamo poco tempo libero durante il giorno non spendiamo più di un’ora sui social e consideriamo di dedicarci ad altre attività utili alla nostra crescita personale e al nostro benessere psico-fisico.
Il nostro corpo, la nostra mente e il nostro umore ne beneficeranno.
(1) https://www.gwi.com/hubfs/Downloads/2019%20Q1%20Social%20Flagship%20Report.pdf?utm_campaign=Social%20report%20July%202019&utm_source=hs_automation&utm_medium=email&utm_content=74226065&_hsenc=p2ANqtz-9rMGWK-kfHMASghGPyWNJzCxgCjvUEB_YnXZnbnLwMid_tpyYyVtK7JRw7wS0c53S8cvMWlrJ6cveUcxS1xwmBMyxUOuTVOnSQhEbeOY1muf2K6bQ&_hsmi=74226065
(2) https://health.ucdavis.edu/blog/cultivating-health/blue-light-effects-on-your-eyes-sleep-and-health/2022/08
(3) https://www.addictioncenter.com/drugs/social-media-addiction/